Brian Eno Museo Madre Napoli

Brian Eno al Museo Madre di Napoli

‘Surrender lounge proposal. 77 milion paintings’ e ‘Aurelia’, sono le ultime opere di Brian Eno, progettate appositamente per gli spazi del museo di arte contemporanea di Napoli. La prima già conosciuta al pubblico napoletano, mentre la seconda è composta da un incrocio di suoni di 8 campane non sincronizzate, trasmessi da riproduttori posizionati all’interno del cortile del museo.

Queste due opere di Brian Eno, esposte al museo di arte contemporanea di Napoli, rappresentano il connubio tra la staticità della pittura e il movimento della musica, creando un’atmosfera astratta che invita l’anima a trovare serenità. L’artista, con il suo talento, sfida e mette in discussione chi osserva le sue opere, generando emozioni contrastanti. La sua intenzione è trasmettere una sensazione di resa, un momento di pace interiore che tutti gli esseri umani cercano.

‘Surrender lounge proposal. 77 milion paintings’ offre uno spettacolo visivo e sonoro senza fine, grazie a un software che combina innumerevoli combinazioni di colori e musica. L’opera è considerata un’anticipazione dell’arte del futuro, dove l’opera continua a evolversi nel tempo. ‘Aurelia’, al contrario, si basa su suoni campanari non sincronizzati, che si sovrappongono creando un intreccio armonico e discordante. L’obiettivo di Eno è creare un’esperienza sonora unica e imprevedibile, proprio come la vita stessa.

In conclusione, le opere di Brian Eno rappresentano una fusione tra differenti forme artistiche e invitano il pubblico ad immergersi in un universo di colori e suoni in continua trasformazione. La visita al museo di Napoli sarà un’esperienza emozionante che permetterà ai visitatori di lasciarsi trasportare in un dimensione artistica unica e coinvolgente.

“Surrender Lounge proposal: 77 million paintings” e “Aurelia” di Brian Eno

Brian Eno torna a Napoli dopo “77 million paintings for Naples”, evento clou del Maggio dei Monumenti 2007, con due nuove installazioni e trova anche ispirazione per un nuovo progetto nel Napoli Teatro festival Italia. Due grandi installazioni di Brian Eno ridisegnano attraverso il suono e le immagini gli spazi al piano terra del museo Madre.

Fino al 15 settembre, infatti, la sala polivalente e il cortile del Madre, il museo di arte contemporanea che sorge in un edificio storico della città antica restaurato da Alvaro Siza, ospiteranno rispettivamente “Surrender Lounge proposal: 77 million paintings” e “Aurelia“.

Nel primo caso, il nuovo progetto di decomposizione e ricomposizione tramite combinazioni gestite da un software di 360 suoi dipinti astratti (e 77 milioni è appunto il numero delle possibili combinazioni delle immagini) accompagnate da suoni prende vita in una sala trasformata in una sorta di foresta formata da 5 betulle in pvc sospese al soffitto alternate da coni in vermiculite; i 12 monitor che esternano le immagini sono incassati in una struttura di legno sul fondo sala, mentre il suono è diffuso da 6 impianti audio, e tutto gestito da un impianto di illuminazione che aiuta lo spettatore a godersi un momento tutto unico.

Otto impianti audio sospesi a fili metallici in perpendicolo alle pareti laterali del cortile interno del museo raccontano invece “Aurelia”, installazione sonora basata sul suono di 8 campane non sincronizzate che si sovrappongono a intervalli regolari compresi tra i 20 e i 30 secondi.

Galleria fotografica

Il video

Con il progetto Constellations: 77 milion paintings, Brian Eno trasforma la sala polivalente del Madre in una vera e propria foresta artificiale: 5 grosse betulle in pvc sospese al soffitto si alternano nella sala a grandi coni in vermiculite; sul fondo una quinta autoportante in legno ospita 12 monitor intenti a produrre i 77 milioni di immagini. I suoni vengono diffusi da 6 ghettoblaster, grandi radio portatili posizionati sulle pareti laterali della sala.

Il cortile interno del Museo ospita Aurelia, una installazione sonora basata sul suono prodotto da 8 campane non sincronizzate. I rintocchi, diffusi attraverso 8 ghettobluster, si sovrappongono ad intervalli regolari (da 20 a 30 secondi), creando un armonico/stonato intreccio di diversi suoni che si liberano nello spazio aperto del cortile.

L’allestimento

Lo spazio istituzionale del Madre si presta a una fruizione più comoda del lavoro, grazie ai divani collocati intorno a una scenografia originale, composta da quattro coni in vermiculite, un minerale impiegato in edilizia come isolante termico.
Oggetti di scena, colorati da fasci di luce concentrati, in sintonia cromatica con i colori dominanti delle tessiture digitali. Corrispondenze tonali e scenografiche di una condizione architettonica inafferrabile nella fuga lenta e casuale dei frammenti visivi sullo schermo.

‘Surrender lounge proposal. 77 milion paintings’ e ‘Aurelia’, sono le ultime opere di Brian Eno, progettate appositamente per gli spazi del museo di arte contemporanea di Napoli. La prima già conosciuta al pubblico napoletano, mentre la seconda è composta da un incrocio di suoni di 8 campane non sincronizzate, trasmessi da riproduttori posizionati all’interno del cortile del museo.

 

Esprimere le proprie emozioni

soprattutto attraverso i colori, si sente molto più mediterraneo che inglese Brian Eno, il famoso compositore, musicista ed artista inglese, che sarà presente al museo ‘Madre’ di Napoli fino al 15 settembre. ”E’ da tempo che associo il movimento della luce con le infinite variazioni del suono – afferma l’artista – . Le mie opere coniugano la staticità classica della pittura con il movimento della musica intrecciandole insieme e creando un luogo astratto dove l’anima trova un momento di riposo. L’arte – prosegue Eno – per natura sfida, mette in discussione chi la osserva creando emozioni contrastanti. Il mio obiettivo è trasmettere una serenità che nasce da un senso di ‘resa’ , una delle emozioni più importanti dell’essere umano”.

‘Surrender lounge proposal. 77 milion paintings’ propone un ‘quadro’ di plasma che mostra all’infinito una serie di combinazioni di colori e musiche gestite da un software che compone, appunto, 77 milioni di immagini diverse tra loro e 9000 sarebbero gli anni necessari per vedere tutte le possibili combinazioni tra suoni ed immagini.

”E’ il futuro dell’arte – spiega – creare un’opera d’arte incompleta ma sempre in evoluzione. Pensate ad un giardino, l’uomo che semina vede solo in parte il suo lavoro che continuerà a vivere ed evolversi anche dopo la sua scomparsa”. Anche ‘Aurelia’ è in divenire, i rintocchi si sovrappongono ad intervalli irregolari realizzando un armonico/stonato intreccio di suoni. ”Ho provato un primo montaggio – racconta Eno – ma non mi ha soddisfatto. Anche l’attuale mescolanza di suoni non mi soddisfa. Probabilmente la cambierò”.

Note dell’artista Brian Eno

Compositore, geniale creatore della «ambient music» per aeroporti o film, musicista che ha attraversato il rock dai RoxyMusic degli esordi a una carriera senza eguali per originalità tra esplorazioni di confine e pop, produttore di artisti quali David Bowie, i Talking Heads e gli U2, Brian Eno è una fi gura pressoché unica. Brian Peter George St. John le Baptistede la Salle Eno (questo il suo nome completo) dalla fine degli anni Settanta è un riconosciuto artista visivo: crea opere fatte di luci a led, sviluppa paesaggi di colore autogenerati che variano con lo scorrere dei secondi e di solito arricchitida flussi sonori.