Fausto Sarli 50 anni di stile italiano

Sarli, il sarto napoletano

Mezzo secolo di attività festeggiato a Roma con una sfilata in Piazza del Campidoglio illuminata da Storaro e con il premio Marco Aurelio. Mentre a Napoli, a Castel dell’Ovo, s’inaugura la mostra Fausto Sarli 50 anni di stile italiano.

Memorabile la sfilata del 2003 per la collezione autunno/inverno 2003 – 2004, in cui Sarli riesce ad abbinare vero abbigliamento a vero stile senza mai cadere nella volgarità pur presentando gonne cortissime e trasparenze. A queste si alternano gonne larghe e svolazzanti, abiti ricoperti di ricami o piccoli fiori. A chiudere la sfilata un abito da sposa grigio polvere per la cui realizzazione sono occorse 350 ore. In contemporanea il Comune di Napoli inaugura a Palazzo Mondragone il Museo della Moda che espone stabilmente 50 preziosi abiti donati da Sarli alla sua città natale. Il coutier segue personalmente ogni collezione in tutte le sue fasi, ed un esercito di sarte, modelliste e tagliatrici lavorano ai suoi modelli seguendo le regole dell’antica sartorialità.

Il suo stile creativo, esempio di bravura sartoriale,  si caratterizza per la cura del taglio, dall’ottima padronanza dei tessuti e un’attenzione per i ricami e intarsi.

 

I mille volti della leggerezza’ una retrospettiva mai cosi’ Napoli per Fausto Sarli

‘I mille volti della leggerezza’ una retrospettiva mai cosi’ ricca di creazioni di haute couture del maestro napoletano. Ai 50 abiti già donati al Museo del Tessile e dell’Abbigliamento, se ne aggiungono altri 26 in arrivo dall’Archivio storico romano della maison, che vanno ad arricchire un percorso ‘cronologico’ di 37 capi nella Sala della Loggia. Tra gli obiettivi della mostra, quella di ‘esaltare’ il taglio sovversivo degli abiti di Sarli, come ad esempio ‘new look’ del 1954, della collezione ‘Poveri ma belli’, indossato da Lorella De Luca, recentemente scomparsa, dove l’abbottonatura è disposta sul retro e, curiosamente per l’anno di creazione, le baschine delle tasche sono poste come se si trattasse di un jeans.

Fausto Sarli, caposcuola dell’alta moda campana, verrà ricordato anche in un convegno come promotore instancabile di un lavoro di artigianato artistico

Biografia di Fauto Sarli

Debutta nel 1956 giovanissimo a soli 29 anni nell’alta moda con una sfilata nella Sala Bianca di Palazzo Pitti a Firenze.

Nel 1961 disegna i costumi per Mina nella trasmissione Giardini d’Inverno. Si conferma nel tempo stilista amato da artiste del calibro delle Gemelle Kessler, Ornella Vanoni, Carla Fracci, Valentina Cortese, Carla Bruni, Valeria Mazza, Carol Beker.

Per il cinema veste attrici come Liz Taylor negli anni Sessanta o Monica BellucciEva Herzigová e Carol Alt negli anni Novanta. Le sue clienti sono però spesso mogli e figlie di politici di primo piano.

Negli anni ’70 Sarli inizia la sua espansione nel mercato asiatico, in particolare quello giapponese, oltre che in Canada, Stati Uniti e Paesi del Golfo persico. Nel 1984 nasce la linea Sarli Prèt a Pòrter.

Negli anni Novanta riceve premi e riconoscimenti nazionali e internazionali. I suoi 50 anni di attività sono festeggiati a Roma con una sfilata in piazza del Campidoglio, illuminata da Vittorio Storaro, dove gli viene consegnato il premio Marco Aurelio.

A partire dal 1998 ha restaurato il guardaroba di Eleonora Duse, esposto in mostra nei più importanti musei del mondo, tra cui il Guggenheim Museum di New York.

Nel 2003 il Comune di Napoli inaugura alla Fondazione Mondragone il Museo della Moda che espone stabilmente 50 preziosi abiti donati da Sarli alla sua città natale.