turismo culturale in zona archeologica

Eventi e Cultura vanno spesso in giro insieme

Chi viaggia lo fa per cultura. Non per forza bisogna entrare in tutti i musei e girare tutti gli angoli di una città. La cultura è fatta anche di usi, costumi e consuetudini, oltre i cenni storici. Partecipare ad un evento culturale è come fare un viaggio. Il motivo principale per il quale si organizza un evento culturale è quello di far immergere i partecipanti in una realtà diversa. Nell’origine dell’essere umano è insita la ricerca di qualcosa di nuovo, di differente. La voglia di apprendere cose che non si sanno, una curiosità culturale sana. Ecco perché gli eventi culturali sono così richiesti e così frequentati.

In ogni regione, città, paese, è fruibile una quantità libera di cultura. Gratis. Senza dover pagare un biglietto d’ingresso. Un evento culturale si muove con gli stessi passi di un turista. La curiosità è il motore che muove il mondo degli eventi.

Allora perché non focalizzare gli eventi in quelle zone un po’ dimenticate, in quelle aree non turistiche, dove non gira un business? Bisogna assolutamente organizzare eventi proprio lì, dove i borghi antichi sono esclusi, ad esempio.

La capacità di attirare turisti nel proprio territorio dipende da parecchi fattori. Tra gli altri: la presenza di siti storici di interesse comune, le strutture ricettive presenti sul territorio, la collocazione geografica di un comune (alta montagna, lungolago, lungomare, isole e via dicendo).

Un’agenzia di eventi sa come muoversi per organizzare un evento culturale di tutto rispetto.

Come si organizza un evento culturale

Partiamo dal presupposto che organizzare un evento culturale non è cosa da poco. Servono abilità, competenze e conoscenze. Si procede analizzando le risorse del territorio e strutturando una strategia volta alla valorizzazione del patrimonio esistente. Ecco quali sono gli obiettivi di un evento culturale:

  • la promozione del turismo
  • lo sviluppo della rete di accoglienza
  • il coordinamento degli eventi con il comune, la provincia, la regione
  • l’innovazione e l’entusiasmo
  • il traino per altri eventi

Per catturare l’attenzione di centinaia, migliaia di persone bisogna partire dal coinvolgimento. Allora cosa interessa ai partecipanti? Trattandosi di un evento culturale, possono interessare: l’arte, la scrittura, la lettura, la musica, la fauna, la flora, l’arte culinaria e molto altro ancora.

La situazione pandemica, a distanza di quasi due anni dal suo inizio, ha portato all’insorgenza di nuovi bisogni da parte dei turisti. Tutti queste novità possiamo definirle come “trend”.

Il turismo, che non conosce crisi, ha ricevuto un’ampia e profonda battuta di arresto per almeno 18 mesi. Il Coronavirus ha fatto vivere di turismo, poco anzi pochissimo, solo le città italiane che già storicamente ne avevano, dimenticando tutto il resto. Come ad esempio i paesini, i paeselli, che tanto hanno da raccontare. Ecco allora che gli eventi culturali, proprio qui, possono essere la chiave di volta per riprendersi, per ripartire.

Organizzare un evento culturale è, a questo punto, importante e fondamentale. Mettendo in tavola tutte le carte che un piccolo borgo ha da giocare, tirando fuori tutto il meglio che una piccola contrada ha da offrire. Senza indugio un’agenzia di eventi sa come riattivare i canali ricettivi e turistici.

Il turismo degli eventi culturali oggi

E’ ormai una moda quella di partecipare ad un evento culturale. Attività che arricchisce chi vi partecipa e chi organizza. Un arricchimento dal punto di vista emotivo e dell’esperienza da un lato; mentre economico e comunque anche emozionale dall’altro lato.

Oggigiorno il turismo è spesso, per non dire sempre, affiancato al tema della sostenibilità. Dal punto di vista dei territori coinvolti e dal budget investito. Nonché dal ritorno economico che ne consegue.

Un evento culturale, come abbiamo già visto, può essere un mix di temi oppure una pratica comune a abituale a tutti: magiare-bere. Ecco quant’è importante il focus sull’arte culinaria quando si vuole rilanciare una realtà geografica remota e quasi scordata da tutti, soprattutto dai turisti. Organizzare un evento culturale con la tipicità dei prodotti a chilometro zero e la territorialità delle ricette diventa un successo.

Il turismo degli eventi culturali pre Covid aveva raggiunto livelli altissimi, inimmaginabili fino a qualche anno fa. Per fortuna nei mesi estivi sia del 2020 che del 2021 c’è stata una forte ripresa, incalzante e positiva per l’umore di tutti; dai turisti ai proprietari di alberghi, ristoranti, stabilimenti balneari, negozi di souvenirs, b&b e molti altri ancora.

Le attese degli utenti

Cosa cercano i turisti che partono per trascorre una giornata ad un evento culturale?

Vediamo i gusti delle persone in questi casi:

  • cercano tipicità; la parola più pronunciata al rientro da un evento culturale è: tipico. Questo fa comprendere la misura e l’importanza che i turisti attribuiscono al tipico. Che siano case tipiche, negozi tipici, strade tipiche, cibi tipici e così via.
  • cercano storia; qualcosa che c’era e che non c’è più. Pratiche che si usavano e che sono andate scomparendo. I turisti vogliono vedere, provare, sperimentare e ricordare.
  • cercano comodità; non dev’essere un evento culturale impossibile da raggiungere, senza parcheggio, senza mezzi pubblici, senza un hotel. E’ importante ricordare che chi viene da lontano cerca anche una struttura ricettiva anche solo per una notte. Pur di partecipare.
  • cercano prezzi accessibili; un evento culturale o è gratuito o vi si accede con una cifra irrisoria e irrilevante. Altrimenti non funziona e diventa solo un’attività lucrativa.

 

Bisogna sempre ricordare che quando si organizza un evento si vende una delle merci più astratte ma potenti che ci siano: le emozioni. Chi partecipa a una manifestazione territoriale, legherà (ancorerà, con termini usato in ambito psicologico) le proprie emozioni a quel luogo. E’ indispensabili che siano piacevoli, così da rinforzare in positivo tutto ciò che il territorio offre.

Se l’evento non lascia un buon ricordo, persino altri aspetti del paese ospitante potrebbero essere messi in cattiva luce. E non è cosa da poco, visto che un Comune organizza manifestazioni proprio per averne un ritorno in termini di notorietà e autorevolezza.

Il Ministero del Turismo ha tratto le strategie, gli obiettivi e gli interventi sono stati tracciati e proposti nel rispetto di quattro principi fondamentali e trasversali: Sostenibilità, Innovazione, Accoglienza e Accessibilità. L’obiettivo è di rilanciare il comparto turistico nazionale nell’ambito di un progetto integrato di sviluppo sostenibile e sostenere la leadership dell’Italia sul mercato turistico internazionale. Il PST è anche uno strumento di policy, per la costruzione di una cittadinanza improntata alla qualità della vita e al benessere economico e civile.

Il Piano Strategico del Turismo nasce da un inedito processo di partecipazione e condivisione, avviato con gli Stati Generali del Turismo nell’ottobre 2015 e conclusosi a Pietrarsa nell’aprile 2016, e costruito con l’utilizzo di strumenti digitali: piattaforma on line, un sito web dedicato e canali social, un metodo che dota il mondo del turismo di una visione organica.